Siete persone cattive by Edoardo Ferrario

Siete persone cattive by Edoardo Ferrario

autore:Edoardo Ferrario
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2020-05-28T12:00:00+00:00


6

Raffaele Russo

Raffaele alza i pugni verso il soffitto. «Dai, che quest’anno ce la facciamo!»

Il ciccione guarda torvo gli altri autori – quest’uomo a volte sa mettere paura – poi si porta le mani in mezzo alle gambe. «Russo, ma ti vuoi stare zitto? Non eravate scaramantici voi terroni?»

Dal gruppo volano insulti, riesce a schivare un bicchierino di plastica vuoto. Chi se ne fotte della scaramanzia, sa benissimo che tutti stanno pensando la stessa cosa: la puntata di ieri ha realizzato il 7,9 per cento di share, il risultato più alto della stagione. Certo, dovevano ammettere di aver avuto due botte di culo: la partita di Champions League era stata rimandata (c’era pure scappato il morto: hooligans dell’Ajax, la redazione ringrazia!) e la fiction “Milingo. Per Dio o per amore” (titolo immediatamente trasformato dagli addetti ai lavori in “Per Dio o per la fica”) si era rivelata il flop pronosticato da tutti. Gli autori della Rai si dovevano essere montati la testa leggendo qualche manuale di sceneggiatura scritto dagli americani. Avevano voluto riabilitare la figura di quel cardinale scomunicato per essersi sposato con Maria Sung, sostenendo che in quella storia ci fosse “un bel conflitto”. Quando sentiva questi mentecatti usare termini tecnici, a Raffaele veniva voglia di prenderli a calci nei denti. Se li immaginava chini a leggere Il viaggio dell’eroe o ad attaccare post-it sul muro della writers room, come avevano visto fare nei contenuti extra dei dvd di Breaking Bad. Ma pensavano di essere a Hollywood, questi coglioni frustrati?

Analizziamo gli elementi della vicenda di Milingo: c’è un prete che non solo non è italiano. È nero. E infrange il sacramento del celibato. Per sposare una donna asiatica e più giovane di lui! Da una storia del genere bisognava tenersi più lontani che dall’ebola. E questi avevano fiutato il conflitto!

Le casalinghe italiane, sovrane inoppugnabili del mercato televisivo, avevano punito con ferocia la loro tracotanza e la fiction aveva fatto il 2,3 per cento. In Rai quella mattina erano già saltate delle teste, ma qualcuno in Vaticano doveva essersi incazzato ancora di più se il senatore Scarpinazzo di Italia Sovrana (peraltro un celebre puttaniere) aveva addirittura chiesto un’interrogazione parlamentare. La Rai si era scusata pubblicamente con un tweet patetico, in cui comunque difendeva “la libertà degli autori di raccontare storie che parlano del nostro mondo”. Questo aveva causato un secondo polverone e il tweet era stato prontamente rimosso, seguito da una rettifica in cui si specificava che il social media manager aveva “espresso opinioni personali, non condivise dall’azienda”. Insomma, una vera piscina di merda. Inutile dire che in redazione erano tutti ubriachi di gioia. Festeggiare per le disgrazie altrui era prassi, ma dava particolare gusto quando un altro programma veniva punito per aver “mancato di rispetto al pubblico”. Anche se il concetto di “rispetto” del pubblico, per Raffaele, da qualche anno era diventato piuttosto elastico.

«Banda di minus habentes, vorrei riportarvi alla calma.» Il ciccione si siede sulla scrivania, il truciolato geme sotto il suo peso. Raffaele nota che oggi indossa pantaloni di fustagno di una grandezza sorprendente, potrebbero ospitare una famiglia di quattro persone.



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